La casa editrice si è rivolta a pOsti per tracciare l’attività di recensione degli ispettori delle guide su Roma (e Lazio), Milano e Torino.
La blockchain, letteralmente “catena di blocchi”, è una tecnologia che garantisce l’immutabilità di una serie di dati condivisa e accessibile a tutti. L’applicazione più nota sono le ormai famose criptovalute (es. bitcoin), ma gli ambiti di applicazione sono molteplici e La Pecora Nera Editore ha pensato di introdurla nel mondo dell’editoria enogastronomica, con l’aiuto di pOsti.
“Il motivo – racconta Simone Cargiani, editore insieme a Fernanda D’Arienzodella casa editrice – è semplice: siamo nati per essere una voce fuori dal coro, una pecora nera per l’appunto, nel settore delle guide enogastronomiche, spesso accusate di scrivere di ristoranti senza visitarli. Noi, da sempre, proviamo in reale anonimato tutti i locali inseriti nelle nostre guide, pagando il conto come dei clienti qualsiasi, così da poter descrivere un’esperienza non viziata ex ante. Ciò traspare chiaramente nelle schede, ma abbiamo voluto fare di più: certificarlo in modo inoppugnabile tramite l’utilizzo della tecnologia blockchain.”
Una serie di incontri con gli specialisti della startup pOsti – che ha all’attivo progetti importanti sulla blockchain come quello appena realizzato con Birra Peroni – e con il professore di ingegneria informatica Andrea Vitalettidell’Università La Sapienza di Roma e i suoi collaboratori, hanno portato a disegnare un progetto di tracciabilità che la casa editrice introdurrà sull’edizione 2022 delle sue guide e sull’app per dispositivi iOS e Android che ne racchiude i contenuti. I lettori e i ristoratori stessi potranno così essere certi – grazie alla tecnologia blockchain – che le schede sono frutto di visite vere, con tanto di scansione degli scontrini/fatture e foto di alcuni piatti provati.
“È una sfida ambiziosa quella in cui ci ha coinvolto La Pecora Nera Editore – sottolinea Virgilio Maretto, CEO di pOsti – che è partita dalla progettazione di un sistema agile per la raccolta dei dati, in modo da permettere agli ispettori di inserirli facilmente. Completata questa prima fase, ci stiamo ora concentrando sull’interfaccia utente, su come, cioè, i lettori potranno fruire di tutte queste informazioni.”
Importante il supporto tecnico fornito dal prof. Vitaletti che insieme al suo team sta contribuendo allo sviluppo di una soluzione tecnologica basata su una blockchain pubblica permissionless, la più affidabile in termini di sicurezza.
Non resta che attendere novembre, mese di uscita delle guide de La Pecora Nera Editore, per toccare con mano il primo sistema di certificazione in blockchain applicato alle guide enogastronomiche!
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